Nusabaruku

Nusabaruku

Nel mese di ottobre 2018, ed esattamente il 19, Sr. Maddalena insieme con Sr. Noemi hanno accompagnato, due sorelle, Sr. Alice e Sr Adeline nella nuova missione che le Ancelle hanno aperto realizzando così il sogno della nostra Fondatrice Madre Vincenza.

Sr. Alice, dopo una breve permanenza in Italia, è dovuta tornare in Filippine per cause burocratiche, ma prima di questo ha avuto la gioia grande di ricevere il mandato missionario, presente Madre Vincenza, ed anche di ricevere la benedizione del Santo Padre in Piazza san Pietro. Si è potuta riunire al gruppo quando le Sorelle, nel viaggio di andata, hanno fatto una sosta lunga in Manila, potendo così visitare anche la comunità.

Continuando il viaggio in quattro, si è fatto scalo in Papua Nuova Guinea e poi ad Honiara, la Capitale delle Isole Salomone, dove ci si è fermate qualche giorno per regolarizzare il Visto delle due Sorelle che sarebbero rimaste nella missione. Ad Honiara le Sorelle sono state ospitate dalle Suore Salesiane, F.M.A., che le hanno accolte in clima di fraternità e carità. Per le pratiche burocratiche hanno avuto come “angelo custode” Sr. Daly, dell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Pietà, la quale è responsabile di un Ospedale costruito da Mons. Luciano Capelli nella cittadina di Tetere, non lontano dalla Capitale. Attraverso queste persone consacrate, il Signore le ha accompagnate ad ogni passo, provvedendole di tutto quello di cui avevano bisogno e permettendo loro, in tal modo, di fare una vera esperienza dell’essere Chiesa.

Quest’esperienza è continuata anche in seguito quando, arrivate a Gizo, sede della Diocesi, hanno trovato il parroco,  i padri Guanelliani, le suore Domenicane, le suore Salesiane e la volontaria Paola ad accoglierle, insieme ad alcuni giovani che hanno fatto festa con le danze tradizionali. Sono state condotte in barca dall’isola di Nusatupe, dove si trova l’aeroporto, direttamente al Villaggio di Nusabaruka, per un primo saluto alla gente che le attendeva e per vedere lo stato dei lavori della casa. Poi, sempre in barca, hanno raggiunto Gizo dove hanno trascorso la prima settimana, facendo la spola tra la città ed il Villaggio, per collaborare al completamento dei lavori della casa e renderla abitabile.

Sabato 27 Ottobre la gente di Nusabaruka ha organizzato l’accoglienza ufficiale con la partecipazione di tutta la comunità: si sono alternati discorsi di benvenuto, danze di gruppi di diverse età, dai giovani, ai bambini agli anziani per esprimere la gioia di avere le suore in mezzo a loro.

Le Suore si sono poi trasferite definitivamente nella casetta di Nusabaruka il lunedì successivo. Un’esperienza particolare è stato per loro accorgersi che di notte un gruppo di 7-8 donne ed un uomo dormivano all’aperto, davanti alla chiesa. Hanno spiegato che erano lì per vegliare, a turno, sulle Suore, sulla casa, per assicurare che nessuno facesse chiasso nel villaggio e potesse disturbare. Questa veglia notturna si è protratta, fino al compimento di un mese! Nella loro tradizione si dice che quando delle persone vengono da fuori “… hanno i piedi bagnati …” e bisogna aiutarle “… fin quando i piedi si asciugano”. Veramente una tradizione che esprime lo spirito di accoglienza di questo popolo! Si chiamano KIRIBATI, con una lingua omonima, parlata e scritta. A Nusabaruka ve ne sono circa 150 famiglie, che cercano di mantenere vive le tradizioni delle origini e continuano a vivere sentendosi stranieri in una terra che non è la loro! Mons. Luciano Capelli ha costruito per loro una bella chiesa ed una scuola materna e sta progettando la costruzione di una scuola elementare. C’è bisogno di educare i bambini ed i giovani allo studio, poiché attualmente pochi sono in grado di leggere e scrivere. Accanto alla chiesa è stata edificata, in legno, la casa per le suore. Essenziale nel suo stile, ma contiene tutto ciò che serve per una vita salubre. Vivere in mezzo ai Kiribati significa testimoniare una presenza di prossimità: l’apostolato principale delle  Sorelle è quello della visita alle famiglie, per avvicinare i lontani, conoscerne la realtà ed i bisogni, intervenire con una testimonianza di carità accogliente e gioiosa, per portare speranza ed un reale progresso nel bene, nella crescita umana e spirituale. Inoltre, Sr. Adeline insegna nella scuola materna, attualmente come supplente o come aiutante delle insegnanti del posto. Sr. Alice si rende disponibile anche per svolgere un’attività sanitaria come le medicazioni di ferite, misurazione della P.A., consigli alle gestanti … in attesa che i volontari arrivati dall’Italia finiscano di costruire gli ambienti per realizzare un dispensario.